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Autore ...tarapio tapioco..
Duskie

Reg.: 08 Apr 2004
Messaggi: 129
Da: Roma (RM)
Inviato: 10-11-2004 02:15  
AMICI MIEI
(1975)


Quattro amici cinquantenni, insieme da tutta una vita, spendono le loro giornate organizzando "zingarate", ossia burle ai danni degli altri. Sono il giornalista Giorgio Perozzi, perseguitato dalla disapprovazione del figlio e della ex-moglie; l’architetto Rodolfo Melandri, sensibile alle questioni di cuore; il barista Guido Necchi, proprietario del locale dove ogni sera il gruppo si riunisce; il conte Mascetti, un nobile decaduto costretto a vivere in uno scantinato, che non si fa scrupoli ad allontanare moglie e figlia per godersi un rapporto clandestino con la sua giovane amante, la Titti. Tutti, consapevoli di quanto li aiuti a restare uniti, ricorrono allo scherzo per protrarre la loro giovinezza e proteggersi dai tormenti della vita. Dopo una tragica zingarata, però, le lesioni che riportano li obbligano a trascorrere un lungo periodo in ospedale, durante il quale il Melandri conosce Donatella, moglie del primario Prof. Sassaroli, e se ne innamora perdutamente. Il tempo scorre senza che dell’architetto si abbia alcuna notizia, sino al giorno in cui, disperato, riappare d’improvviso al bar del Necchi per cercare aiuto: il rapporto che credeva idilliaco in realtà naviga in acque agitate, a causa anche dell’invadenza del Sassaroli, oramai ex marito di Donatella. Invitati a casa della coppia per liberarsi del primario con una devastante zingarata, vi entrano invece in sintonia e aiutati dalla sua autorità convincono il Melandri ad abbandonare la difficile donna per tornare a divertirsi con loro, libero da ogni responsabilità. Adesso, con l’aggiunta del Dr. Sassaroli, il gruppo ha acquisito un nuovo membro. Tornano così alle loro beffe, facendosi strada tra gli ostacoli della vita quotidiana, sino alla notte in cui il Perozzi viene colpito da un infarto che stroncherà la sua esistenza. Ma nel cuore dei quattro superstiti anche la morte acquista un significato ridicolo, memori del fatto che si può vivere e sorridere sino al proprio ultimo istante.

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"Ho visto tre spolverini proprio come questi tempo fa. Dentro c'erano tre uomini, e dentro agli uomini tre pallottole."

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willoz

Reg.: 08 Mar 2004
Messaggi: 3701
Da: trento (TN)
Inviato: 10-11-2004 02:20  
Quello che si puo definire un vero cult,insuperabile.
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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 10-11-2004 10:05  
mi sono sempre chiesta cosa trovino tutti di tanto interessante in questo film...io lo trovo irritante, è questo lo scopo?

...confido in voi per una spiegazione...

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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 10-11-2004 16:48  
Quest'opera è l'approvazione del riso come difesa alla vita, ripiego nella malinconia e catarsi della morte.
Si veda il finale.
_________________
L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass

http://arteonline.blog.excite.it/

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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 11-11-2004 10:05  
quote:
In data 2004-11-10 16:48, paolo14 scrive:
Quest'opera è l'approvazione del riso come difesa alla vita, ripiego nella malinconia e catarsi della morte.
Si veda il finale.



Grazie.
E' già molto.
ora mi chiedo, senza polemica o berbenismo, il riso deve sempre essere provocato dalla volgarità?

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Hiyuga

Reg.: 05 Ago 2004
Messaggi: 1301
Da: Gossolengo (PC)
Inviato: 11-11-2004 21:09  
Non tutte le gag del film sono volgari..
Anzi direi quasi nessuna..

E poi trovo che corra un abisso tra Moschin che caga nel vasino del bimbetto e un qualsiasi film della serie Vacanze di Natale..

Inoltre, come già detto da qualcuno, in questo film è presente una fortissima malinconia di fondo, che lo rende diverso da una comune commedia..

Inoltre abbiamo un cast semplicemente clamoroso, delle gag riuscitissime, entrate nella memoria collettiva: chi non conosce la scena degli schiaffi in stazione?

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missGordon

Reg.: 03 Gen 2002
Messaggi: 2327
Da: Roma (RM)
Inviato: 13-11-2004 12:04  
in realtà vacanze di Natale non lo avevo proprio preso in considerazione...posso vantarmi di non averne mai visto nessuno..mi stavano già antipatici a 15 anni...Amici miei invece l'ho visto e, anche se le vostre spiegazioni sono state assolutamente ottime, continuo a non capire perchè tutta questa esaltazione rispetto a dei film che trovo assolutamente irritanti forse più per come sono stati recepiti, in effetti, che per come realmete sono

sarà che in generale non mi piacciono queste forme di goliardia e cameratismo...
recitazione a parte, su quella concordo, tutti grandi interpreti.

grazie comunque per la spiegazione.
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"...Vivere è offrire se stessi, pensava; ed egli offrì se stesso..." E. Galeano

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paolo14

Reg.: 16 Giu 2004
Messaggi: 778
Da: Ferrara (FE)
Inviato: 13-11-2004 19:02  
quote:
In data 2004-11-13 12:04, missGordon scrive:
in realtà vacanze di Natale non lo avevo proprio preso in considerazione...posso vantarmi di non averne mai visto nessuno..mi stavano già antipatici a 15 anni...Amici miei invece l'ho visto e, anche se le vostre spiegazioni sono state assolutamente ottime, continuo a non capire perchè tutta questa esaltazione rispetto a dei film che trovo assolutamente irritanti forse più per come sono stati recepiti, in effetti, che per come realmete sono

sarà che in generale non mi piacciono queste forme di goliardia e cameratismo...
recitazione a parte, su quella concordo, tutti grandi interpreti.

grazie comunque per la spiegazione.



Figurati.
Potrei aggiungere la perfezione della regia di Monicelli oltre a quella delle interpretazioni.
In ogni caso, che il tuo parere rimanga tale, anche se contrario al mio e a quello di Hiyuga.
Altrimenti non si potrebbe più definire "tuo parere".

_________________
L'ozio è il padre delle virtù.
Tinto Brass

http://arteonline.blog.excite.it/

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parret

Reg.: 14 Set 2004
Messaggi: 446
Da: milano (MI)
Inviato: 25-06-2005 19:28  
Un universo umano tanto estremo (i cinquantenni che spingono il pedale della derisione e della beffa fino allo stremo, fino all'infarto, non prendendo, in superficie, niente sul serio, e in primo luogo se stessi) quanto malato, sofferente, operante in un contesto crudo, freddo, di solitudine e di morte. Da buon Monicelli anni '70, un'opera acida e malsana, capace ancora di metterci in discussione affondando spietatamente la sonda nelle nostre piaghe e mostruosità irrisolte individuali: qui principalmente paura e chiusura nei confronti dell'esterno e dell'alterità, difficoltà a vivere, a scegliersi, a legarsi propositivamente e emotivamente con l'altro, correlato senso di morte

[ Questo messaggio è stato modificato da: parret il 20-03-2006 alle 14:54 ]

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angel76st

Reg.: 18 Apr 2004
Messaggi: 1945
Da: ostuni (BR)
Inviato: 25-06-2005 19:38  
quote:
In data 2005-06-25 19:28, parret scrive:
Giusto l'altra sera rivedevo Amici miei atto II. 2 le immagini dei 2 episodi che mi sono rimaste impresse a forza nella testa: il funerale di Noiret, con l'ultimo ennesimo scherzo allo scemotto credulone (il Perozzi morto assassinato per un conflitto fra bande!!), con le risate, dietro al carro funebre, che sempre più intensamente non si riescono a trattenere.. E nel secondo episodio il malessere che coglie Tognazzi, con l'inquadratura barcollante in contro luce. Monicelli ha una capacità di commuovere veramente rara, comunicandoti malessere destabilizzante ed aperto quanto intimo e familiare: ti tocca e ti coinvolge dall'interno, facendoti però sentire con l'acqua alla gola


condivido l-apprezzamento per monicelli!
però, dietro il carro dicono: era un traditore!! (ne suno QUASI) sicuro.
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"quando vivi nella paura arrivi al punto , che vorresti essere morto." Sonatine.

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fuzzi5

Reg.: 30 Set 2004
Messaggi: 314
Da: Recco (GE)
Inviato: 26-06-2005 20:20  
quote:
In data 2004-11-10 16:48, paolo14 scrive:
Quest'opera è l'approvazione del riso come difesa alla vita, ripiego nella malinconia e catarsi della morte.
Si veda il finale.


quotissimo in pieno!!!!
_________________
non accettate le provocazioni dei perbenismi

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Onceupon

Reg.: 26 Gen 2005
Messaggi: 625
Da: napoli (NA)
Inviato: 26-06-2005 20:29  
quote:
In data 2004-11-10 02:15, Duskie scrive:
AMICI MIEI
(1975)


l’architetto Rodolfo Melandri



Rambaldo Melandri....quello che caga nel vasino è Del Prete e non Moschin...

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